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I CROCIFISSI DI REGIANINI
Su alcune case di
Costalta ed accanto a due fienili sono stati collocati da un po' di
tempo dei CROCIFISSI che hanno attirato l'attenzione per la loro
originalità e per lo stili riconoscibile della mano di un pittore di
qualità. I colori e le forme di Luigi Regianini si inseriscono nel
grande fiume della religiosità popolare con finezza e rispetto.
Egli ha volutamente intrapreso, in questi ultimi
anni, una strada parallela a quella delle raffigurazioni tormentate, una
strada in cui l'opera pittorica esprime pace, serenità, delicatezza. E
sono i quadri di paesaggio montano, i prati verdi, i cieli azzurri e
bianchi di nuvole, le montagne che assumono le forme di vecchi saggi,
che narrano storie e leggende. Sembra quasi di capire che l'artista
Regianini voglia allontanare le oscurità ed i contrasti, per
privilegiare il colore e la varietà.
Un messaggio positivo, all'interno del quale si
inserisce anche l'accostamento all'arte ed alla tradizione religiosa
popolare, espressa nei secoli attraverso immagini di CROCIFISSI,
madonne, santi, che hanno segnato i tempi e gli spazi della gente che ha
creduto e si è mantenuta nella tradizione della religione cattolica. I
CROCIFISSI ai crocicchi delle strade, sulle pareti di case e fienili
erano frequentissimi. Magari fatti da mani inesperte ed infantili. A
volte anche intagliati da abili artigiani.
La scelta di Luigi Regianini di regalare al paesaggio
costaltese alcuni suoi quadri, si inserisce in questa tradizione di
pietà popolare, a cui anche un artista apprezzato nel panorama
nazionale dà il suo contributo discreto e quasi anonimo. Guardare i
CROCIFISSI di Regianini, oltre che essere un momento di diletto
estetico per chi apprezza la pittura, è anche motivo di riflessione e
spunto di preghiera.
E forse questo per l'artista è il riconoscimento
più bello nei confronti della sua opera.
Lucio Eicher Clere
Padre, Padre mio, perché mi
hai abbandonato? - 1995
Acrilico su tavola - cm 60 x
120
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