Chiesa di S. Cristoforo al
Naviglio- 1985 Olio su tela - cm 80 x 60
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Milanese,
figlio dell'Accademia di Belle Arti di Brera, è ritenuto un maestro del
surrealismo contemporaneo. Il suo curriculum è fitto di presenze e di
riconoscimenti, maturati attraverso un'attività intensa, quasi senza
soste.
I suoi dipinti, ad attenta osservazione, turbano,
provocano, trascinano fuori dalla realtà quotidiana, per rituffarci
successivamente, quasi sconvolti. Regianini, sulle sue tele così
accuratamente scenografiche e pregne di simboli, ci raccontano le
fantasie delle sua vita interiore, parla di sogni: fantasie e sogni
dell'uomo in un mondo così avaro di pace, così denso di tensioni.
Il filo conduttore dell'ironia, dell'ansia e della
ricerca ci dice di un Regianini proteso alla denuncia di tutte quelle
certezze, tanto amate, che spesso naufragano nel compromesso e nella
ipocrisia.
Ironia, ricerca, denuncia, dramma dell'uomo: una
tematica complessa e autentica che scaturisce da un temperamento
creativamente lucido ed effervescente, per la realizzazione di un'arte
protagonista di se stessa e della sua epoca.
Michele Protano
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